Giuseppe Milanese (Confcooperative) “Bisogna costruire un sistema territoriale, basato su un’assistenza domiciliare vera, con reti che riuniscano i già esistenti: medici di medicina generale, farmacie dei servizi e cooperative socio-sanitarie. La proposta che Confcooperative Sanità avanza da tempo è quella di mettere in campo una regia unica su questi temi essenziali, capace di calmierare le disuguaglianze regionali che insistono tra il nord e il sud dell’Italia. In un Paese con un’età media di 45,9 anni ci dobbiamo occupare dei nostri anziani, dei pazienti fragili, assicurando loro continuità assistenziale sul territorio. Magari partendo dalle farmacie dei servizi e non dalle Case di Comunità”. Sono le parole di Giuseppe Milanese, presidente di OSA e di Confcooperative Sanità, oggi ospite in studio della trasmissione Start su Sky Tg24. Serve, insomma, un sistema territoriale che riunisca le eccellenze che già ci sono e affianchi l’ospedale, in cui “le risorse umane sono la parte essenziale”. Per ovviare alla carenza di professionisti socio-sanitari la soluzione, rilanciata con forza dal presidente Milanese, è quella di puntare sull’Operatore Socio Sanitario Specializzato, formato per affiancare medici e infermieri nell’assistenza domiciliare. “In un anno possiamo formare queste figure, dando anche lavoro ai nostri giovani e rispondendo ai bisogni delle persone che non sono solo sanitari ma anche sociali. Oggi dobbiamo guardare per chi produciamo, cioè anziani con pluricronicità ed è per loro che è necessario costruire dei percorsi di cura. Se non partiamo da questo, ma dai mattoni significa che non abbiamo capito nulla”.